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Economia Circolare: l'Europa si impegni seriamente per realizzarla.


Di seguito la traduzione del mio articolo uscito su The Parliament questa settimana:

L'UE HA BISOGNO DI PRENDERSI UN SERIO IMPEGNO PER ARRIVARE ALLA CIRCULAR ECONOMY "Nelle prossime settimane, la commissione Ambiente, Sanità e Sicurezza alimentare del Parlamento Europeo comincerà ad esaminare la proposta della Commissione di revisione di ben sei differenti direttive in materia di rifiuti. Lo scopo della Commissione è aggiornare la legislazione europea cosi che il trattamento dei rifiuti possa muoversi verso il concetto di Circular Economy. Sebbene questo sia un concetto relativamente nuovo nel contesto delle politiche europee, in pratica non è nulla di nuovo; infatti, numerose organizzazioni civili da anni insistono sul fatto che togliere i materiali dal ciclo dei rifiuti sia una strategia vantaggiosa sotto ogni aspetto; riciclare materiali che altrimenti sarebbero destinati alle discariche o agli inceneritori significa assicurare una migliore protezione dell´ambiente, una riduzione dell´utilizzo delle risorse naturali e un guadagno economico, grazie ad un minore costo delle materie prime usate nella produzione dei beni. Dal 2004 al 2012, secondo i dati di Eurostat, l´ammontare dei rifiuti prodotti pro capite è sceso ad un timido risultato di 123 kg in media. In totale, nel 2012, i 27 Stati membri hanno prodotto 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti, che sono il risultato di attività quali estrazioni, attività minerarie, manifatturiere, edili, di demolizione e di produzione di energia. I rifiuti urbani, la cui produzione è direttamente legata ai comportamenti dei singoli, pesa solo per il 10 % della produzione totale di rifiuti. Ad ogni modo, stando alle considerazioni della Commissione, quella dei rifiuti urbani e´ la catena più difficile da trattare, proprio perché è differente per ciascuno. Considerevoli risorse sono state investite per la riduzione della produzione totale dei rifiuti urbani e per il riciclo; ma comunque, l'ammontare totale dei rifiuti domestici prodotti nell'UE dal 1994 al 2012 è aumentata di circa il 4%. Quello che è più preoccupante è che questa tendenza riguarda anche quei paesi che in generale hanno le migliori prestazioni ambientali. Mentre identificare le cause comuni di questo fenomeno non è cosa semplice, alcune aspetti meritano un approfondimento. La gerarchia stabilita della direttiva quadro sui rifiuti, per esempio, favorisce l´incenerimento dei rifiuti con il recupero di energia che lo smaltimento in discarica. La direttiva da' per scontato che lo smaltimento in discarica sia la peggiore delle soluzioni, ma se i rifiuti fossero raccolti separatamente, a cominciare da quelli organici, e se questo fosse fatto correttamente e tutto fosse destinato al riciclo, non si potrebbe dare per scontato che l´incenerimento sia meglio delle discariche. Mentre nessuna politica di riduzione dei rifiuti potrebbe mai dipendere dall´incenerimento, visto che il rifiuto è necessario per alimentare gli impianti, lo smaltimento in discarica, invece, trarrebbe pieno vantaggio dalla riduzione dei rifiuti visto che le discariche sarebbero così destinate a durare di più. Inoltre, organizzando i rifiuti domestici in categorie, diventa chiaro che la carta e la plastica siano gli unici due materiali con un elevato potere calorifero; e mentre riciclare la carta è facile ed economicamente conveniente, lo stesso non si può dire per la plastica. In media, i paesi in cui l'incenerimento è la forma preminente di trattamento dei rifiuti, sono quelli in cui la produzione è stabile o in crescita. Questo e´un problema serio che richiederebbe un'analisi più articolata. Ma una cosa è certa, se l'UE è seriamente intenzionata ad aumentare la Circular Economy con lo scopo di andare verso Rifiuti Zero, ha bisogno di prendere un serio impegno dal punto di vista del design industriale. In effetti, più che affrontare il problema dalla fine, bisognerebbe focalizzarsi sulla prevenzione."

qui trovate l'articolo in inglese:

www.theparliamentmagazine.eu/articles/opinion/eu-requires-clear-commitments-achieve-circular-economy


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