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ANSA - EVI: LEGGE SUL CLIMA, IL GREEN DEAL SOLO GREENWASHING?



Durante la notte il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno trovato un accordo sulla #LeggeEuropeasulClima. Quella che doveva essere la pietra miliare del #GreenDealEuropeo, la prima legge sul clima che porterebbe l’UE a diventare il primo continente a emissioni nette pari a zero si è di fatto tradotto in misure decisamente insufficienti a contrastare l’attuale crisi climatica.

 Se i leader europei pensano che il risultato di oggi possa essere sfoggiato domani in occasione del Summit sul Clima a guida USA, vuol dire che continuano a chiudere gli occhi alla scienza!

L’obiettivo deciso di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 non è in linea con le raccomandazioni degli scienziati dell’IPPC del 65%. L’obiettivo viene addirittura ulteriormente indebolito dal conteggio al netto della capacità di assorbimento di suoli e foreste, traducendosi di fatto in una riduzione del 52,8% delle emissioni entro il 2030. Decisamente troppo poco per mantenere le temperature globali entro 1,5 C° nel rispetto degli Accordi di Parigi!

Si tratta di un’occasione mancata anche per la creazione di nuovi posti di lavoro, in un periodo in cui la pandemia ha portato a un crollo occupazionale. Secondo lo studio commissionato dai Greens/EFA alla Cambridge Econometrics, infatti, una riduzione delle emissioni del 60% entro il 2030 porterebbe in Italia un aumento dell’occupazione dell’1,2% e una crescita del PIL del 2,6%. Ne ho parlato personalmente con il Ministro Cingolani ed ho esposto questi dati anche al presidente di Confindustria Bonomi.

Si è deciso anche di preparare un bilancio indicativo dei gas a effetto serra, un passo fondamentale per poter monitorare se stiamo andando nella giusta direzione e stabilire un obiettivo di riduzione delle emissioni entro il 2040.

Peccato però che il bilancio verrà istituito solo per il periodo 2030-2050, un assurdità se si pensa che da adesso al 2030 le nostre azioni saranno determinanti per riuscire a conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

Infine, il Consiglio si è opposto alle misure proposte dal Parlamento per migliorare l’accesso alla giustizia, caposaldo della democrazia europea, così come all’eliminazione chiara e immediata di tutti i sussidi alle fonti fossili, condizione “sine qua non” per poter parlare di una società neutrale dal punto di vista climatico.

Un aspetto positivo di questo accordo è l’istituzione di un Gruppo Consultivo di esperti indipendenti sulla lotta al cambiamento climatico, come proposto dal Parlamento Europeo, con l’obiettivo di fornire pareri scientifici, redigere relazioni sulle misure esistenti, sugli obiettivi climatici e sui bilanci indicativi dei gas a effetto serra e sulla loro coerenza con gli impegni dell'Unione ai sensi dell'accordo di Parigi.

Non nascondo il rammarico per un’occasione persa ma continuerò a battermi affinché quei risultati raggiunti siano da stimolo per avanzare nella lotta alla crisi climatica e un invito a quei Paesi più ambiziosi ad andare oltre e seguire la scienza.

Qui la mia dichiarazione ad Ansa:https://bit.ly/3ekMJ1d

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