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BASTA HATE SPEECH CONTRO DONNE E RAGAZZE



Con ferma convinzione ho firmato, insieme ad altri colleghi, una lettera contro la violenza verbale nei confronti delle donne, indirizzata alla Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyn.

Vogliamo che la Presidente dia seguito al suo discorso dello scorso settembre, nel quale ha manifestato l’intenzione di introdurre nell'elenco dei crimini dell'UE tutte le forme di reati ispirati dall'odio a causa di razza, religione, genere o sessualità. In particolare, le forme più diffuse di hate speech si esprimono attraverso i social, il cui uso ha registrato un incremento significativo proprio negli ultimi mesi, a causa della pandemia.

I discorsi di incitamento all'odio rivolti a ragazze e donne continuano ad essere sottovalutati e le garanzie nella rimozione e nella segnalazione online non sono abbastanza efficienti. Ecco perché chiediamo con forza che le piattaforme dei social media siano legalmente obbligate ad agire contro queste forme di violenza e a rimuovere tempestivamente tutti i discorsi di odio rivolti alle donne. Le dinamiche che determinano questo fenomeno non devono essere sottovalutate, perché sono spesso le stesse che portano a forme di violenza fisica. Voglio sottolineare che le parole determinano le azioni e che intorno ad esse si struttura il pensiero, un pensiero che si alimenta in un contesto sociale in cui gli insulti, le minacce e il linguaggio violento contro le donne sono tollerati e non adeguatamente perseguiti.

In qualità di cofirmataria chiedo pertanto tolleranza zero rispetto a qualsiasi forma di incitamento all’odio attraverso il web nei confronti delle donne e delle ragazze, confidando in un’azione concreta da parte della Commissione nel prossimo regolamento sul Data Act e in altre misure normative pertinenti.

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