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Consumo di suolo, +10% in un anno. Politica indifferente a emorragia inarrestabile

Il nuovo rapporto ISPRA e SNPA sul consumo di suolo 2022 svela un’emorragia che, nel nostro Paese, non si arresta. Ancora una volta, ci troviamo di fronte a cifre che testimoniano l'incontrollato consumo di suolo, con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente. Ciò che colpisce ancor di più è l'assenza di un'adeguata risposta legislativa a livello nazionale, visto che le leggi regionali, dove esistono, hanno dimostrato la loro inefficacia.


È sconcertante vedere che regioni come la Lombardia e città come Milano si ritrovino ai primi posti in questa triste classifica. Non si tratta solo di un discorso di preservazione del paesaggio ma di un tema fondamentale per la nostra sopravvivenza e per quella delle generazioni future. Il suolo fertile e sano ha un ruolo chiave nel contrasto alla crisi climatica: assorbe anidride carbonica, gestisce le risorse idriche, ci protegge da eventi estremi come le alluvioni, mitiga le ondate di calore e ci fornisce il cibo di cui abbiamo bisogno. La sua importanza è indiscutibile. E nonostante queste evidenze, l'atteggiamento politico sembra essere di totale indifferenza e, anzi, consente, secondo dopo secondo, di distruggere tutto quanto, continuando a soddisfare ogni appetito cementificatore. Una vergogna infinita.


Qui il rapporto


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