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DIRITTI LGBTIQ VIOLATI, ORA L’UE BLOCCHI I FINANZIAMENTI ALLA POLONIA



Da oltre 1 anno, in Polonia, stanno dilagando episodi di intolleranza contro la comunità LGBTIQ. Aggressioni verbali e fisiche che sono di fatto legittimate dalle istituzioni polacche che hanno permesso la creazione di “zone anti-LGBTIQ”. Zone, cioè, dove le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender (e chiunque non sia eterosessuale) sono costrette a nascondersi e dove le istituzioni promuovono attivamente l’omofobia.

Siamo di fronte a una chiara violazione dei valori fondamentali dell'UE, una situazione insostenibile e pericolosa contro la quale mi sto battendo in prima persona, stimolando istituzioni locali ed europee ad intervenire.

Dopo aver scritto una lettera aperta ai rettori delle università polacche, per chiedere di prendere le distanze da questo clima d’odio e proteggere gli studenti, ho sottoscritto un’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE nella quale ho chiesto alla Commissione europea di intraprendere azioni concrete per porre fine ai continui attacchi contro le persone LGBTIQ in Polonia.

Ora la Commissione UE ha finalmente risposto all’interrogazione, condannando, come chiedevo, le discriminazioni e confermando che “il principio di non discriminazione si applica anche a tutti i finanziamenti dell'UE in regime di gestione diretta, indiretta e concorrente.”

E’ una buona notizia, ma ora servono i fatti.

Sulla base di quanto affermato, e coerentemente con il Meccanismo sullo Stato di Diritto votato dal Parlamento europeo negli scorsi giorni, chiedo alla Commissione europea di bloccare ogni finanziamento alla Polonia fintanto che continuerà a violare i diritti fondamentali dei cittadini!

La Polonia non può trasformare l’omofobia in normalità e pretendere anche di beneficiare dei sussidi europei in piena violazione dei principi sui quali poggia l’Unione.

Per saperne di più sulla difficile situazione della comunità LGBTIQ in Polonia: shorturl.at/cgpI9 Qui trovate la lettera ai rettori: https://bit.ly/2womZiv




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