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IL VERO PREZZO DELLA CARNE



Danni all'ambiente e danni alla salute si pagano, e anche caro. Sia in termini di qualità e durata di vita dei cittadini, sia in termini prettamente economici (Servizio Sanitario Nazionale, bonifiche, ...).

Lo straordinario studio della LAV in collaborazione con Demetra, pubblicato oggi in esclusiva dal Il Fatto Quotidiano mette finalmente nero su bianco il costo REALE della carne, ovvero quello "in chiaro" che i cittadini pagano in cassa e quello "nascosto" che paghiamo in termini di benessere (e tasse necessarie a finanziare la riparazione o mitigazione dei danni causati da essa).

Lo scenario è spaventoso. I danni all'ambiente e alla salute causati dalla carne bovina, suina e di pollo ammontano, in Italia, a 36,6 MILIARDI ALL'ANNO!!! Una cifra monstre che vale un'intera manovra economica. Per ogni chilo di carne bovina o di carne di maiale lavorata (mortadella, wurstel, ...) ci sono 19 euro di costi nascosti aggiuntivi che si ripercuotono sulla nostra salute e sull'ambiente. Per ogni chilo di carne di maiale fresca ci sono 10€ di costi extra mentre i danni per ogni chilo di pollo ammontano a 5€.

Dentro quegli euro troviamo il prezzo della crisi climatica (desertificazione, eventi estremi, innalzamento delle acque...), dello smog atmosferico, del particolato, del consumo di acqua e di suolo, dell'acidificazione dei terreni e delle acque, dell'inquinamento delle falde, ma anche delle malattie cardiovascolari, delle morti premature per smog, diabete di tipo-2, carcinoma del colon-retto (e lo studio non considera tutte le altre patologie su cui ci sono forti indizi di una relazione con il consumo di carne).

Proprio per questo ho proposto emendamenti alla nuova Strategia “Farm to Fork” per chiedere un target europeo sulla riduzione del consumo di carne e lattici. Servono obiettivi chiari e ambiziosi per rendere sostenibile il sistema alimentare europeo

E' tempo di cambiare rotta. E' tempo che la politica agisca. In Germania è in corso un dibattito sull'aumento del prezzo della carne per rifletterne i costi reali, è tempo che anche in Italia si cominci a discutere di iniziative simili. E' più che mai il momento di iniziare una transizione seria anche verso un'alimentazione che sostituisca le proteine animali con quelle vegetali. E' una questione etica, ma come abbiamo visto anche sanitaria, ambientale, economica, sociale e razionale. Pensate che, come spiega la Fao, su un ettaro di terra è possibile produrre soia con un contenuto proteico di 1848 chili, ma se quello stesso spazio viene destinato al foraggio per alimentare i bovini, le proteine animali ottenute sono appena 66 chili... Il conto è presto fatto.

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