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INTERROGAZIONE LIMITI BIOSSIDO D’AZOTO A BOLZANO. COMMISSIONE CI DA’ RAGIONE, MA NON INTERVIENE

Comunicato stampa


Bruxelles, 20 Settembre 2021


INTERROGAZIONE LIMITI BIOSSIDO D’AZOTO A BOLZANO. EVI: COMMISSIONE CI DA’ RAGIONE, MA NON INTERVIENE. ANDREMO AVANTI


“Lo scorso luglio ho presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea affinché facesse luce sul sistematico superamento dei limiti del valore di biossido d'azoto nella città di Bolzano, nel periodo tra il 2003 e il 2019” - dichiara l'eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde.


“La risposta della Commissione, appena arrivata, si configura come un affresco in chiaroscuro: se da un lato, infatti, ci dà ragione, dichiarando che 'Il regime di monitoraggio per questa zona di qualità dell'aria indica il persistente superamento dei limiti di biossido di azoto', dall’altro chiama in causa il piano per qualità dell’aria della Provincia di Bolzano, che dovrebbe portare alla piena conformità della situazione solo entro il 2023. Si tratta di una risposta che non tiene conto di violazioni reiterate e documentate da quasi 15 anni, senza che nulla venisse fatto per risolvere il problema. Siamo oltre la metà del periodo di vigenza del piano richiamato dalla Commissione, in vigore dal 2018, e non si profila all’orizzonte alcuna prospettiva di miglioramento".


“Il parere della Commissione - aggiunge l’avvocato Veronica Dini della Rete legalità per il clima - risulta insoddisfacente, nella misura in cui non tiene conto che il sussistere delle violazioni per un periodo di tempo così lungo non dovrebbe lasciare margine a ulteriori attese e rinvii”


. Claudio Campedelli, attivista dell'associazione Ambiente e Salute di Bolzano, rileva che il piano per la qualità dell'aria adottato dalla Provincia di Bolzano il 31 luglio 2018 prevedeva, qualora tutte le misure fossero state attuate, una riduzione solo del 10% delle concentrazioni di medie annuali di NO2 entro il 2020 in rapporto ai valori del 2017, una riduzione insufficiente, che avrebbe sforato in ogni caso il limite europeo; ad oggi, tuttavia, non si riscontra neanche il previsto calo del 10%.


“Il riscontro della Commissione conferma le nostre preoccupazioni, ma è inaccettabile la sua inazione nel prendere provvedimenti immediati. Non possiamo sottovalutare l’impatto nocivo degli inquinanti sulla salute umana, in particolare quello degli ossidi d’azoto nel provocare disfunzionalità e alterazioni respiratorie croniche, e nei casi peggiori rischio di tumori. Per questo andremo avanti e continueremo la nostra battaglia in Europa e sul territorio" - conclude Evi.



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