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LA MIA INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE SUL TRAFFICO ILLEGALE DI RIFIUTI

Comunicato stampa

Bruxelles, 04 novembre 2020

ELEONORA EVI: LA MIA INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE SUL TRAFFICO ILLEGALE DI RIFIUTI

Un recente rapporto dell’Interpol ha analizzato la criminalità legata al mercato dei rifiuti in plastica da gennaio 2018, data in cui la Cina ha chiuso le sue porte all'importazione di rifiuti in plastica. Secondo il rapporto, negli ultimi due anni c'è stato un significativo aumento di traffico illegale di rifiuti, incendi di rifiuti, discariche abusive e registrazioni fraudolente dei rifiuti. Il trasporto illegale di rifiuti ha interessato soprattutto la Repubblica Ceca e la Romania. In quest’ultimo paese, in particolare, l'industria del cemento ha bruciato illegalmente rifiuti importati dall'Italia e in molti casi gestiti dalla mafia.

Si tratta di un fenomeno che ha assunto un indice di crescita preoccupante, grazie alla capacità delle organizzazioni criminali di sfruttare a proprio vantaggio le difficoltà di smaltimento dei vari paesi. Come dimostra un recente rapporto di Greenpeace, la criminalità spesso effettua il trasporto dei rifiuti attraverso il coinvolgimento di paesi dove i controlli sono meno rigidi. Ecco spiegato l’esponenziale aumento del 385% delle esportazioni verso la Romania. Si tratta di paesi che fungono da anello di passaggio e che forniscono documenti falsi per attestare il corretto riciclaggio dei rifiuti in transito. I capi d’imputazione vanno dall’incenerimento illegale allo scarico in siti non autorizzati, dal riciclaggio illegale all’incendio. Non è una novità nemmeno il coinvolgimento delle cosche mafiose italiane nelle discariche rumene, cosicché nei cementifici, spesso costruiti a ridosso dei centri abitati, confluiscono anche rifiuti pericolosi, estremamente dannosi per la salute dei cittadini.

“Nei prossimi giorni - dice l’eurodeputata 5 Stelle Eleonora Evi - la Commissione europea dovrà ratificare i nuovi emendamenti alla Convenzione di Basilea riguardo le spedizioni tra Paesi di alcune tipologie di rifiuti in plastica che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2021. Il pericolo è che la bozza del documento a cui lavora possa permettere che alcune tipologie di rifiuti plastici pericolosi vengano inceneriti per la produzione di energia, con i gravissimi danni per l’ambiente e per la salute che ne conseguirebbero. Ecco perché ho ritenuto più che mai necessaria un’interrogazione alla Commissione per chiedere se intende confermare l’obbligo di notifica e di autorizzazione preventiva di alcune tipologie di rifiuti per evitare che questi finiscano per essere trattati illegalmente. Ho chiesto alla Commissione, inoltre, quali altre azioni intenda intraprendere per arrestare il traffico illecito di rifiuti, che finisce spesso per essere utilizzato come combustibile solido secondario nei cementifici, con effetti devastanti per la salute dei cittadini”.

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