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LA MIA INTERVISTA CON REPUBBLICA



Europa Verde, l’ex 5S Eleonora Evi: “Una presa in giro l’idea di democrazia del Movimento. Con l’ambientalismo Grillo si è perso per strada”

Intervista alla nuova portavoce del partito, europarlamentare dal 2014, nominata in tandem con Bonelli: "Il mio appello a molti ex colleghi M5S, spero aprano gli occhi e si accorgano che su molte questioni, come il voto per rifinanziare la Guardia costiera libica, è diventato un partito molto distante da quello al quale avevamo aderito anni fa"

DI: MATTEO PUCCIARELLI

17 LUGLIO 2021

Alla fine Europa Verde - 2,4 per cento alle scorse Europee - è diventato partito, l'erede degli storici Verdi arcobaleno. L'assemblea domenica scorsa ha nominato due portavoce; come da tradizione nelle formazioni ambientaliste uno uomo (Angelo Bonelli, storica figura ecologista) e l'altra donna. Eccola qui, Eleonora Evi, milanese di 37 anni, europarlamentare dal 2014, eletta due volte con il M5S e che però lo scorso anno lasciò il Movimento. Una scelta che non appare casuale, puntate all'elettorato ambientalista dei 5 Stelle? "Indubbiamente ci rivolgiamo a quel mondo che si sente tradito dal M5S sul piano dell'attenzione all'ambiente, in generale è stato un modo per dare anche un segnale di apertura, andando oltre ai vecchi recinti ecologisti. Faccio un appello anche a molti ex colleghi del Movimento, spero aprano gli occhi e si accorgano che su molte questioni, non solo ambientali ma penso ad esempio al voto per rifinanziare la Guardia costiera libica, è diventato un partito molto distante da quello al quale avevamo aderito anni fa".

Però proprio negli ultimi mesi il Movimento sembra tornato a puntare molto sull'ambiente e sulla transizione ecologica. Quali sono le differenze tra voi e loro? "Europa Verde ha radici profonde nell'ambientalismo italiano, se abbiamo abbandonato il nucleare in grande anticipo rispetto anche ad altri Paesi europei lo dobbiamo ai Verdi, così anche l'aver investito molto sulle rinnovabili. Rispetto al M5S e al suo ritrovato spirito ecologista che mi auguro sia sincero, ma va visto sui fatti, in questo momento la differenza è legata molto al giudizio sul lavoro del ministro Roberto Cingolani, che non si sta rivelando la scelta migliore, dal suo via libera alle trivelle fino a un ripensamento sul nucleare. Noi siamo chiari: ci poniamo all'opposizione di questo governo". Com'è stato passare dal M5S, un non-partito, ad un altro che è tale in senso classico? "Se devo essere sincera, è stato molto bello. L'idea di un modo di fare politica in un partito liquido e orizzontale, dove si poneva l'accento sull'intelligenza collettiva, si è rivelata essere una presa in giro. Di democratico e orizzontale c'era poco, piuttosto ho assistito ad un grande verticismo. Ritrovarmi ad avere a che fare in un contesto con regole e prassi, procedure democratiche, delegati, mozioni, assemblee territoriali, il ruolo doppio con la parità di genere nelle posizioni apicali: mi è piaciuto molto". Beppe Sala ha aderito ai verdi europei, e in Italia? "Dialoghiamo molto, c'è un tavolo aperto con i verdi europei e abbiamo fatto diversi incontri con lui. La sua adesione è una grande opportunità e aspettiamo dei passi concreti da parte sua".

Una adesione formale a Europa Verde? "Facciamo parte della sua coalizione a Milano, lavoriamo di squadra e poi si vedrà, direi che confidiamo in decisione sagge in futuro...". Nel 2023, o quando si tornerà al voto, cosa farete? "Per prima cosa, mai con Lega e Fdi, c'è una incompatibilità di fondo, questo è evidente. Ovviamente guardiamo con interesse e vicinanza al centrosinistra, ma non saremo mai né stampella né partito cuscinetto, puntiamo ad avere una nostra identità. Avremo un momento aperto e programmatico verso la fine dell'anno per aprirci alla società, c'è da usare in modo lungimirante il Pnrr, dopodiché continuiamo a ribadire che serve una revisione della politica fiscale, favorendo chi ha già abbracciato un modo pulito di produrre". Certo, oggi tutti parlano di ambiente. Come si riconosce la reale attenzione al tema dal greenwashing? "Dai prodotti al supermercato ai partiti politici, la riverniciata verde è ovinque. Si tratta di un escamotage per cogliere il momento storie, però le proposte concrete sono quel che contano: nel Pnrr il 37 per cento sono definiti investimenti verdi, invece poi è emerso che il solo 16 per cento si può definire tale. Quindi serve attenzione e approfondimento, occorre informarsi, qualcosa di faticoso com'è faticosa la come la democrazia". Tornando un attimo al suo passato politico: per lei Beppe Grillo è un sincero ambientalista? "Sì, lo è, ha avuto la capacità di vedere lontano, però si è perso per strada e non ha più saputo rinoscere cosa fosse più giusto per il Paese".

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