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LEGGE CLIMA: MINISTRI UE COMBATTANO LA CRISI CLIMATICA



Siamo a un punto cruciale dei negoziati sulla legge europea sul clima. Al Parlamento europeo abbiamo spinto con successo per una riduzione del 60% dei gas serra entro il 2030, ma poi i negoziati con gli Stati membri nel trilogo si sono bloccati a causa della mancanza di volontà di aumentare le loro ambizioni. Il testo sul tavolo infatti è ancora lontano dall'essere in linea con quanto necessario per rimanere al di sotto di 1,5°C, o addirittura di 2°C. Infatti le stesse analisi della Commissione mostrano che il raggiungimento di un obiettivo netto del 55%, che comprende gli assorbimenti dei cosiddetti pozzi di carbonio, ovvero le foreste, il suolo e i terreni agricoli, comporterebbe una riduzione delle emissioni solo del 52,8% in termini assoluti. Decisamente troppo poco.

Se il Consiglio non si muove in modo significativo verso il Parlamento europeo sull'obiettivo climatico in questo ciclo di negoziati, non saremo in grado di portare a termine i negoziati in vista dell’Earth Summit del 22 aprile come auspicato da molti.

Ora, in occasione del summit sul clima voluto dagli Stati Uniti, l’Ue, insieme ai Capi di Stato e di governo, non deve farsi trovare impreparata. Per tale motivo è necessario che tutti facciano la loro parte ricordando ai 27 ministri Ue che non è questo il momento di allentare la presa.

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