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LISTA PIC ovvero Progetti di “IPOCRISIA CLIMATICA”




La lista PIC è una brutta eredità della commissione Juncker e si tratta, come vi dicevo nei giorni scorsi, di “projects of common interest” ovvero quei progetti prioritari per l’UE da sostenere e finanziare per “collegare” l’Europa: infrastrutture e impianti di estrazione e scambio di energia.


🔴Tra questi, nella lista ben 32 progetti che si basano sul GAS, tra cui Gasdotti.

🔴Per un valore di 29 MILIARDI di €, di cui ben il 50% pagato con le tasse dei cittadini europei.

🔴Risorse che verranno spese per progetti che hanno una vita utile di circa 50 anni. Ma nel 2050 non dovremmo essere già diventati carbon neutral?! (Che NON significa emissioni zero, ma significa che ciò che emettiamo in atmosfera è compensato dagli assorbimenti, ad esempio con le foreste, cosiddetti “carbon sink”, quindi, riforestiamo!)

⚠️ È evidente che investire nel 2020 in questi progetti non solo non ha senso, ma non ci consentirà di rispettare gli Accordi di Parigi e fare la nostra parte per evitare che il pianeta si surriscaldi ancora.

⚠️ Ci dicono che questi progetti servono per garantire la sicurezza energetica. Ma non è cosi. Stiamo solamente diversificando gli approvigionamenti, condannandoci ad importare gas e ad essere continuamente dipendenti da terzi. L’UE deve lavorare sull’indipendenza energetica che si potrà raggiungere con Efficienza Energetica e Rinnovabili!

⚠️ La domanda di GAS diminuirà nel tempo! E lo dice la stessa Commissione europea negli studi sui diversi scenari al 2050 dove emerge che in tutti gli scenari considerati il GAS fossile crollerà di 60-90%. E le infrastrutture attuali sono sufficienti.

⚠️ Ci dicono che queste infrastrutture serviranno per trasportare i cosiddetti “alternative gas” ma per ora i progetti riguardano il gas fossile.


In conclusione ritengo molto gravi due cose:

La prima riguarda la Commissione europea, la nuova guida Von Der Leyen avrebbe dovuto segnare un cambio di passo rispetto al passato. La lista fatta da Juncker avrebbe dovuto essere ritirata e cambiata alla luce degli impegni sul Green Deal Europeo. Con quale credibilità oggi potrà portare avanti l’enorme lavoro di transizione ecologica? In extremis in una dichiarazione il Commissario Timmermans ci dice che di questa lista verranno finanziati solo i progetti in linea con i Green Deal. E noi dovremmo fidarci di una dichiarazione? E i criteri per rientrare nel Green Deal quali sono?


La seconda riguarda il Parlamento europeo. Da inizio legislatura abbiamo assistito a tante belle parole, tanti bei dibattiti, l’adozione della risoluzione sull’”EMERGENZA CLIMATICA” e poi...puff: alla prova dei fatti ecco che non cambia nulla. Popolari e Destre, ma anche parte di Socialisti e i Liberali di Renew. Si proprio quel gruppo guidato dagli esponenti di Macron che a parole si battono per il clima e nei fatti votano per le fossili e difendono il nucleare.

Quanta ipocrisia!


Non gettiamo certo la spugna. Questo voto ha creato una frattura profonda sia in Parlamento che in Commissione e che ci farà capire molto presto quali saranno le reali intenzioni di questa Europa.

Noi non abbassiamo la guardia!

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