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LOMBARDIA. 10 MESI DI VITA IN PIU' SE SI RISPETTASSERO I LIMITI DI INQUINAMENTO DELL'ARIA.



Gli abitanti di Milano e della Pianura Padana guadagnerebbero 10 mesi di vita da una migliore qualità dell’aria, che rispettasse i limiti di inquinamento previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. È questo quanto emerge dal nuovo rapporto annuale dell'Air Quality Life Index.


La nociva qualità dell’aria ha un impatto devastante sulla salute e provoca ogni anno circa 400.000 morti premature, un numero impressionante, soprattutto se si considera che, secondo l’Agenzia Ambientale europea, ¾ della popolazione urbana europea respira aria dannosa. Ecco perché il Parlamento europeo ha chiesto con forza alla Commissione di allineare gli standard di qualità dell'aria dell'UE alle linee guida dell'OMS nella revisione della Direttiva sulla qualità dell'aria.


Quello dell'inquinamento dell'aria è un fenomeno di fronte al quale è assurdo non adottare misure di contrasto immediate, soprattutto in un territorio come quello lombardo che vede in vetta alla classifica mondiale delle città più inquinate molti dei suoi centri urbani, come Brescia e Cremona. Provoca sconcerto il fatto che l’amministrazione di questi territori continui ad ignorare sia il monito della scienza, sia quello dell’Unione europea che ha più volte aperto procedure d’infrazione ai danni dell’Italia per il superamento delle soglie tollerate di inquinamento dell’aria. Al contrario, le incomprensibili decisioni di aumentare la portata di alcuni allevamenti intensivi, come quello di Schivenoglia in provincia di Mantova, di sostenere progetti di cementificazione come quello del nuovo stadio di Milano, e di continuare ad investire nelle industrie inquinanti, manifesta una totale incapacità di gestione dell’aspetto sanitario del territorio, a danno, ancora una volta, della salute e delle tasche dei cittadini.

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