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MI ASSOCIO ALLA BOCCIATURA DEL MEDIATORE EUROPEO: I PROGETTI DEL GAS NON SONO SOSTENIBILI

Comunicato stampa

Bruxelles, 27 novembre 2020


MI ASSOCIO ALLA BOCCIATURA DEL MEDIATORE EUROPEO: I PROGETTI DEL GAS NON SONO SOSTENIBILI E NON VANNO INSERITI TRA QUELLI DINTERESSE COMUNITARIO

Condivido in pieno le parole del Mediatore europeo, Emily O’Reilly, secondo cui “È deplorevole che i progetti sul gas siano stati inclusi nei precedenti elenchi dei Progetti di interesse comunitario (Pic) senza valutarne adeguatamente la sostenibilità”.

L’ammissione da parte della Commissione europea di infrastrutture del gas naturale nella lista dei Progetti di interesse comunitario è inaccettabile - dichiara l’eurodeputata Eleonora Evi, titolare in Commissione ambiente al Parlamento europeo.

Lo scorso gennaio ho votato convintamente contro questa lista, stilata nel 2019. Entrare in questo elenco, infatti, significa godere di grandi facilitazioni, di iter burocratici più snelli e soprattutto di finanziamenti considerevoli. Per questo chiedo da tempo che i finanziamenti dei progetti di infrastrutture per il gas siano dirottati su iniziative legate al rinnovabile e all’elettrico verde, che non producono emissioni di gas serra. Se non si volta pagina rispetto alle fonti fossili, se non si rivoluziona con fatti concreti l’approvvigionamento energetico, l’Europa non cambierà mai davvero e si renderà complice di un greenwashing di cui le future generazioni non hanno assolutamente bisogno”.

Nella lista stilata dalla Commissione rientrano infrastrutture, come il Tap, fortemente contestate anche dalle associazioni ambientaliste.

In risposta alla denuncia presentata dalla ONG Food & Water Europe, il Mediatore europeo ha affermato che i criteri di selezione sono stati quanto meno discutibili, non avendo tenuto in debita considerazione l’impatto dal punto di vista dei rischi ambientali.

Mi associo alle parole dell’Ombudsman nel chiedere che i futuri progetti vengano propriamente valutati dal punto di vista ambientale, è ora di dire basta a criteri di selezione che vengono indirizzati dalle lobby. Mi auguro che la revisione della lista prevista nel 2021 si basi finalmente su regole oggettive più che su logiche ed interessi di parte - conclude Eleonora Evi.

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