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OBIETTIVI DEL GREEN DEAL TRADITI? ECCO LE NOSTRE PROPOSTE ALLA COMMISSIONE EUROPEA



Nel dicembre del 2019 noi dei Greens/EFA abbiamo accolto con favore il Green Deal europeo e l‘ambizioso obiettivo di rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050, intraprendendo azioni mirate per contrastare la crisi climatica e rispettare gli impegni presi nell’Accordo di Parigi.


Ma da allora qualcosa è cambiato, e non in meglio.


  1. La Climate law, la prima storica legge sul clima, a dispetto di quanto indicato dalla comunità scientifica, opta per una riduzione delle emissioni solo del 55%, in luogo del 65%, inserendo nel calcolo anche la CO2 assorbita da suolo e foreste, portando, di fatto, questa già insufficiente percentuale ad una ancora più inadeguata percentuale del 52,8%.

  2. La PAC, la politica agricola comune, lascia immutate le storture del passato, favorendo le grandi industrie a scapito dei piccoli agricoltori, rendendo la transizione ecologica un puro miraggio.

  3. Il prossimo atto delegato sulla Tassonomia rischia di includere nell’elenco delle attività finanziabili, anche quelle legate ai combustibili fossili e al nucleare.


Ecco perché il lancio del pacchetto FIT FOR 2030 sarà un momento decisivo per l’attuazione del Green Deal europeo, ma a patto che:


  • gli obiettivi siano vincolanti e non su base volontaria

  • si riducano le disuguaglianze sociali, riducendo la povertà energetica di ampie fasce di popolazione

  • si creino incentivi chiari per premiare gli operatori del settore che si sono già impegnati per la neutralità climatica

  • si obblighino i responsabili di azioni inquinanti a risarcire i danni arrecati

  • si vietino i sussidi per il settore dei combustibili fossili

  • si applichi il principio vincolante dell’efficienza energetica nei settori del trasporto dell’industria, dell’ICT e dell’agricoltura puntando ad un obiettivo di efficienza energetica del 45% entro il 2030 e di un 50% di uso di energie rinnovabili

  • si vietino gli incentivi per la combustione del legno, dando priorità alle vere rinnovabili, come l’energia eolica, solare e geotermica

  • si introduca una tassa sul carburante degli aerei nella direttiva sulla tassazione dell’energia

  • si eliminino le esenzioni fiscali per i settori aerei e marittimi per garantire concorrenza leale a modalità di trasporto più sostenibili

  • si imponga una tassa sul carbonio per favorire la decarbonizzazione dell’industria pesante

  • si stabiliscano standard a emissioni zero per auto e furgoni entro il 2030

  • si dia priorità alla ristrutturazione degli edifici sociali, come scuole e ospedali


Il "Pacchetto Fit for 2030" può dar vita a una nuova rivoluzione industriale verde.


Abbiamo un'occasione unica, a patto che la Commissione europea includa i punti sopra elencati nelle sue proposte legislative.

LEGGI LA LETTERA QUI:





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