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PIANO "REPOWEREU" PER USCIRE DA GAS RUSSO CREA NUOVE DIPENDENZE



Situazioni straordinarie richiedono interventi straordinari, pertanto l’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte di Putin rende necessaria l’adozione di misure immediate e al tempo stesso proiettate al futuro. Per questo motivo ritengo che la proposta della Commissione ‘RePowerEU: Azione comune europea per un'energia più accessibile, sicura e sostenibile’, sebbene alimenti una narrazione positiva di accelerazione verso la #transizioneenergetica, manca di misure concrete e getta l'ennesima ancora di salvezza alle fossili.

Nell’insieme la comunicazione della Commissione perpetua il sistema esistente basato sui combustibili #fossili perché la prevista diversificazione dei fornitori di #gas creerà solo nuove dipendenze. C'é una grande differenza tra diversificazione degli acquisti di gas e #indipendenzaenergetica. Noi Verdi stiamo chiedendo di lavorare ad una vera indipendenza energetica per creare un'economia altamente efficiente e alimentata al 100% da fonti #rinnovabili.

Inoltre mancano proposte concrete che arriveranno solo a giugno, come l'Iniziativa per i Tetti Solari, sprecando quattro mesi preziosi che potrebbero essere utilizzati per preparare, finanziare e investire nell'efficienza energetica e nelle energie rinnovabili, con l'obiettivo di ridurre la vulnerabilità delle famiglie e delle aziende per la prossima stagione di riscaldamento.

Come se non bastasse, l'efficienza energetica non è ancora considerata l'obiettivo principale, sebbene l'energia più sicura, più sostenibile e meno costosa sia quella che non viene utilizzata. Mancano, inoltre, misure particolarmente concrete a breve termine sul risparmio energetico e sulle ristrutturazioni edilizie.

Anche i prosumer sono i grandi assenti di questa comunicazione che sembra ignorare la dimensione locale e la partecipazione alle comunità di energia rinnovabile, così come le tecnologie market ready, che ad oggi potrebbero far uscire dalla dipendenza dai gas fossili gran parte dei processi industriali del calore a media e bassa temperatura: pompe di calore industriali, e-boiler, geotermia, elettrificazione diretta rinnovabile. Infine, il testo si limita a suggerire ai colegislatori l’eventualità di considerare obiettivi più ambiziosi nei negoziati sul pacchetto "Fit for 55%", senza specificare quali. A tal proposito ribadisco la mia proposta sulla revisione della Direttiva sull'efficienza energetica di fissare un obiettivo minimo al 45% entro il 2030.

Constato con rammarico che molte delle nostre richieste, contenute nella nostra lettera del 3 marzo, rimangono senza risposta, in particolare: dedicare almeno l'1% del PIL degli Stati membri all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili. Sostenere buone pratiche comportamentali grazie, per esempio, al trasporto pubblico gratuito o la promozione del telelavoro il più possibile. Inoltre la Commissione non ha presentato un elenco alternativo di progetti di interesse comune e non ha ritirato l'atto delegato sulla tassonomia che include sia il nucleare che il gas. E se come Verdi chiediamo alla Commissione europea di alzare l’asticella delle ambizioni, ai cittadini chiediamo un gesto pacifico e di solidarietà al popolo ucraino. Abbiamo infatti lanciato lo sciopero del gas, un’iniziativa con la quale chiediamo ai cittadini italiani di ridurre di 2-3 gradi il riscaldamento nelle proprie abitazioni, un segnale inequivocabile a chi vuole finanziare con i nostri soldi la guerra in Ucraina e perché, per ogni grado diminuito, si può risparmiare fino al 6-7%. Oggi più che mai risulta chiaro che rinnovabili, riduzione dei consumi ed efficienza energetica sono le chiavi di volta a tutela della nostra sicurezza, della resilienza della nostra economia e della sussistenza dei nostri principi democratici.

Ne ho parlato con il manifesto:

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