top of page

AL WEBINAR KYOTO CLUB E LEGAMBIENTE PARLO DI EFFICIENZA ENERGETICA



Introduzione

Abbiamo bisogno di dare gambe alla strategia Renovation Wave, l'ondata di ristrutturazioni, attuarla concretamente e rapidamente per dispiegare gli innumerevoli benefici, ambientali, economici, sociali e sanitari. per garantire la ripresa e la resilienza, combattere la povertà energetica causata dall'impennata dei prezzi dell'energia e raggiungere l'obiettivo di neutralità climatica. L'attuale crisi dei prezzi dell'energia ha dimostrato ancora una volta che dobbiamo diventare meno dipendenti dalle importazioni di energia fossile, oggi più che mai con la guerra nel cuore dell’Europa iniziata da Putin.

Ecco perché abbiamo bisogno di una EPBD, la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, davvero ambiziosa. La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione a dicembre 2021 con l’obiettivo di allinearla al target di riduzione delle emissioni del 55% per il 2030 e l'obiettivo di neutralità climatica, e con gli altri fascicoli FF55. Il PE si sta preparando per lavorarci.



Considerazioni generali:

Gli edifici possono essere trasformati in fonti di energia, in particolare producendo energia rinnovabile sui tetti, immagazzinando calore in abitazioni ben isolate e utilizzando tecnologie efficienti e rinnovabili a pompa di calore per la domanda residua.

• Questo contribuirà ad aumentare l'efficienza energetica degli edifici e quindi a ridurre le bollette energetiche per i cittadini, a vantaggio soprattutto di coloro che sono a rischio di povertà energetica.

• Come riconosciuto nella Strategia Renovation Wave, gli edifici efficienti dal punto di vista energetico riducono la nostra dipendenza dalle importazioni, creano case più sicure, aiutano a far uscire le persone dalla povertà energetica, creano posti di lavoro sostenibili a livello locale e ci mettono sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi climatici.


Alcun dati:

Benefici ambientali: riduzione del consumo energetico e degli sprechi, minimizzazione delle emissioni di gas a effetto serra e miglioramento della qualità dell'aria, soprattutto nelle zone urbane.


Benefici economici: riduzione delle bollette (il solo isolamento termico delle abitazioni può comportare il dimezzamento dei costi dell’energia), maggiore innovazione e competitività per l'industria edile (soprattutto in un momento critico di ripresa economica necessaria), rafforzamento della sicurezza energetica e nuove opportunità di occupazione. Entro il 2030, nell'UE si potrebbero creare ulteriori 160.000 posti di lavoro sostenibili investendo nell'efficienza energetica degli edifici. A seconda dei livelli di investimento, l’aumento dei lavori di ristrutturazione potrebbe creare circa 760.000 – 1.480.000 nuovi posti di lavoro in UE.


Benefici sociali: miglioramento del benessere e della salute di tutti grazie a case, uffici, scuole ed ospedali più sani, associato ad un incremento della produttività. I rinnovamenti sono un investimento nella salute delle persone, fornendo enormi risparmi sui costi sanitari e di assistenza sociale, pari a oltre 9 miliardi di euro all’anno in Europa.

Edifici altamente efficienti dal punto di vista energetico e privi dell’uso di combustibili fossili sono anche la chiave per alleviare la povertà energetica. Ogni incremento di un 1% nell’efficienza energetica dell’economia e della società europea consente di tirare fuori da situazioni di povertà energetica circa 7 milioni di persone.


Nel complesso, l’importo totale dei benefici monetizzati ambientali, sociali ed economici legati al rendimento energetico degli edifici europei è stimato a 291 miliardi di euro l’anno.



1. EPBD, Contenuto, cosa aspettarci

Insieme al New European Bauhaus, e alla direttiva sulla Efficienza Energetica, l'EPBD è il principale strumento legislativo che si occupa degli edifici, che sono responsabili del 40% del nostro consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra. La revisione dell'EPBD è il modo migliore per attuare l'ondata di rinnovamento e trarne molteplici benefici.


La revisione proposta comprende i seguenti elementi principali:


1. Allinea gli standard edilizi all'obiettivo di neutralità climatica al 2050:

• Il nuovo standard Zero Emission Building (ZEB) è stabilito come obiettivo per tutti gli edifici (nuovi ed esistenti) e deve essere raggiunto al più tardi entro il 2050.

• Richiede sostanziali riduzioni di energia ed emissioni; il fabbisogno energetico residuo deve essere coperto da fonti rinnovabili vicine o in loco.

• Questo sostituisce l'attuale standard per edifici a energia quasi zero (NZEB), che era applicabile solo ai nuovi edifici.


2. Si propone di migliorare l’utilizzo degli attestati di prestazione energetica (EPC):

• Gli edifici venduti o affittati devono fornire un certificato di prestazione energetica, che ne mostri il consumo energetico e altri parametri.

• La classificazione dell'efficienza energetica dell'UE va da A a G; G essendo gli edifici con le prestazioni peggiori.

• La proposta suggerisce che gli Stati membri abbiano un numero comparabile di edifici in ciascuna classe energetica, che tutti gli edifici a emissioni zero dovrebbero essere in classe energetica A e il 15% degli edifici con le prestazioni peggiori in classe energetica G.


3. Introduce (finalmente) Standard Minimi di Prestazione Energetica (MEPS):

• Questo strumento richiede che gli edifici rientrino in una determinata classe energetica entro una data predefinita. I MEPS possono essere periodicamente rafforzati nel tempo e quindi contribuire a creare un percorso chiaro verso la riduzione dell'energia e delle emissioni.

• (a) edifici pubblici che raggiungano, al più tardi:

i) dopo il 1° gennaio 2027, almeno la classe di prestazione energetica F;

e (ii) dopo il 1° gennaio 2030, almeno la classe di prestazione energetica E;

• (b) gli edifici non residenziali, raggiungano al più tardi

(i) dopo il 1° gennaio 2027, almeno la classe di prestazione energetica F;

e (ii) dopo il 1° gennaio 2030, almeno la classe di prestazione energetica E;

• (c) gli edifici residenziali e le unità immobiliari raggiungano al più tardi

(i) dopo il 1° gennaio 2030 almeno la classe di prestazione energetica F;

e (ii) dopo il 1° gennaio 2033, almeno la classe di prestazione energetica E

• Secondo l'analisi COM, ciò richiederebbe una sorta di ristrutturazione in circa il 15% dell'attuale parco immobiliare entro il 2030.


4. Definisce un modello di relazione per gli Stati membri sui piani nazionali di ristrutturazione degli edifici:

• Un tempo denominate “strategie di ristrutturazione a lungo termine” ora sostituite dai piani di ristrutturazione che devono contenere informazioni su una serie di parametri obbligatori e indicativi.

• Devono essere rivisti ogni 5 anni e sono soggetti alla consultazione delle parti interessate.


5. Prevede un aumento delle stazioni di ricarica per la mobilità elettrica e requisiti di precablaggio:

• Gli edifici non residenziali devono prevedere il precablaggio di ogni parcheggio, e almeno una stazione di ricarica, se sono nuovi o in fase di ristrutturazione importante e quando hanno più di 5 posti auto. Gli edifici per uffici devono fornire una stazione di ricarica per ogni secondo parcheggio. Quando ci sono più di 20 posti auto, uno su dieci deve essere dotato di una stazione di ricarica.

• Negli edifici residenziali è richiesto il precablaggio per le colonnine di ricarica, quando sono presenti più di 3 posti auto e per le nuove costruzioni e per quelle oggetto di importanti ristrutturazioni. Ci sono anche requisiti per avere 2 posti auto per abitazione.


6. Introduce approccio del potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita (GWP) agli edifici:

• La proposta introduce l'idea di considerare il GWP del ciclo di vita dei nuovi edifici, legato a una metodologia comune, compreso l'approccio LEVELs. Ciò comprende le emissioni derivanti dalla costruzione, dal funzionamento, dal rinnovamento, nonché dal riciclaggio/smaltimento del materiale.



Punti chiave:

I seguenti punti devono essere adeguatamente trattati nella revisione, al fine di avere una legislazione efficace.


• Standard minimi di prestazione energetica (MEPS)

- I MEPS sono fondamentali per garantire il graduale miglioramento del nostro parco immobiliare in linea con gli obiettivi di neutralità climatica per il 2030 e il 2050. È positivo che le proposte COM utilizzino i MEPS obbligatori per avviare un'azione prima del 2030 e per tutti gli edifici in classe energetica G. Questi "edifici con le prestazioni peggiori" sono spesso abitati da persone in stato di povertà energetica e la ristrutturazione di tali edifici ripaga in termini di costi, il consumo di energia e gli impatti sulla salute, ecc.

- È positivo che i MEPS proposti siano inaspriti dopo 3 anni, richiedendo la classe energetica E. Resta da vedere se gli Stati membri seguano l'esempio inasprendo ulteriormente i MEPS periodicamente come parte dei loro piani nazionali. Una tempistica per gli Stati membri per migliorare gradualmente gli standard energetici del loro parco immobiliare (classificazione X di 202X seguita da classificazione Y di 202Y) è fondamentale per creare certezza per gli investitori, mobilitare le finanze e consentire la formazione della forza lavoro necessaria. L'approccio alla definizione di obiettivi solo fino al 2033 potrebbe potenzialmente portare a procrastinare gli sforzi reali fino alla scadenza del 2050 per la neutralità climatica.

- Le deroghe (vale a dire per edifici di particolare pregio storico) dovrebbero essere mirate e limitate. La formulazione attuale è troppo ampia e lascia agli Stati membri un ampio margine di manovra per esentare gli edifici dai requisiti di ristrutturazione.


• Edifici a emissioni zero in linea con l'obiettivo di neutralità climatica

- L'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 stabilisce il punto di riferimento che tutti gli edifici devono raggiungere. Secondo la proposta COM, c'è ancora un certo consumo di energia negli edifici a emissioni zero (differenziati per zona climatica) da coprire con energia rinnovabile in loco o nelle vicinanze.

- La proposta afferma che si applicherà ai nuovi edifici pubblici entro il 2027 e ai nuovi edifici residenziali a partire dal 2030. Tuttavia, poiché questi valori sono gli stessi degli attuali edifici a energia quasi zero NZEB, non vi è alcun reale cambiamento nel livello di ambizione almeno non negli Stati membri che hanno attuato la guida COM 2016 sui nuovi edifici.

- I parametri di riferimento potrebbero quindi essere più ambiziosi: in realtà, tutti i nuovi edifici dovrebbero essere edifici a energia passiva o positiva, ovvero produrre più energia rinnovabile in loco di quanta ne consumino, ma è necessario intervenire soprattutto per la maggior parte del parco edilizio: quasi il 90% del gli edifici di oggi saranno ancora lì nel 2050 e quindi dovranno diventare gradualmente edifici a emissioni zero. Lo standard edilizio richiesto deve garantire livelli di consumo residuo nulli o molto bassi, in linea con i più recenti sviluppi tecnologici (e non sulla base di un obsoleto standard pre-Green Deal, pre-clima del 2016).

In sintesi:

Le nuove costruzioni sono tenute a rispettare standard stringenti di performance energetica. Gia’ dal 2021 tutti i nuovi edifici residenziali e non devono essere NZEB (nearly zero energy buildings), che significa edifici con alta performance e bassi consumi, sebbene sia ancora possibile l’utilizzo di combustibili fossili tramite l’installazione di caldaie a gas.


La proposta di revisione delll’EPBD prevede invece l’introduzione del nuovo standard ZEB (zero emission buildings) - da me prima menzionato - a partire dal 2027 per gli edifici pubblici e dal 2030 per tutti gli edifici, prevedendo soglie di consumo energetico piu` basse rispetto agli NZEB (anche se ancora non sufficientemente ambiziose) e l’uso esclusivo di energia da fonti rinnovabili site in loco o nei pressi dell’edificio



• Piani Nazionali di Riqualificazione Edilizia

- Questi piani non devono solo promuovere, ma effettivamente attuare le strategie di ristrutturazione degli Stati membri

- Devono essere disponibili livelli di ambizione su ristrutturazioni, MEPS, tariffe ecc. allineati con gli obiettivi 2030 e 2050 e dati completi sugli edifici in modo che vi sia una tabella di marcia chiara, con un'adeguata valutazione della tempistica per la decarbonizzazione degli edifici e in modo che i piani possano essere abbinati alle risorse finanziarie necessarie.

- Ciò deve includere informazioni sugli edifici con le prestazioni peggiori, sull'eliminazione graduale dei combustibili fossili e sulla percentuale di energia rinnovabile e quantificare anche le emissioni di gas a effetto serra che possono essere risparmiate.


• Attestati di prestazione energetica (EPC) da armonizzare ulteriormente

- Non esiste un metodo di calcolo comune per l'EPC negli Stati membri europei, il che ha portato a una situazione in cui edifici comparabili in paesi diversi, o addirittura regioni all'interno di un paese, possono essere classificati in modo diverso. L'EPBD del 2010 lascia agli Stati membri la libertà di progettare EPC a livello nazionale.

- Sebbene l'allegato fornisca un quadro generale comune per il calcolo della prestazione energetica degli edifici, la raccolta dei dati e la rendicontazione (banche dati nazionali o regionali), i metodi di calcolo differiscono notevolmente da uno Stato membro all'altro.


• Ristrutturazione profonda

Le Deep Renovations, ovvero ristrutturazioni profonde, implementano il principio EE1st nel settore edile e sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi dei piani d'azione per la ristrutturazione degli edifici (articolo 2a), anche per fasi (supportate dall'EPC e dal passaporto per la ristrutturazione degli edifici). Tuttavia, rimangono scarsamente definiti, il che, insieme al MEPS, potrebbe portare a ristrutturazioni poco profonde nei primi anni. La definizione dell'articolo 2 dovrebbe cogliere il pieno potenziale degli edifici per ridurre la loro domanda di energia e diventare climate proof al più tardi entro il 2050. La ristrutturazione profonda dovrebbe essere considerato l'approccio sistemico che lega gli altri concetti e obblighi introdotti dalla revisione.



Problemi aperti:

• Anche se l'obbligo di rinnovare gli edifici con le prestazioni peggiori andrà a beneficio delle famiglie in condizioni di povertà energetica, la proposta contiene poche salvaguardie e disposizioni per le persone vulnerabili. Sono necessari più elementi, in particolare nei piani nazionali di ristrutturazione, negli standard minimi di prestazione energetica e nelle disposizioni di finanziamento, per mirare a misure volte a sollevare le persone dalla povertà energetica e a proteggere le comunità vulnerabili.

• Nessuna disposizione su infrastrutture verdi, rimozione dell'amianto, gentrificazione, "rinnovi" o senzatetto, solo considerazioni limitate sull'approccio distrettuale, sulla mobilità attiva e sull'accessibilità.


2 Revisione EED Energy Efficiency Directive

- target più ambiziosi e governance più solida

alzato l’obiettivo a livello europeo al 2030 al 45% rispetto a scenario riferimento 2007, rispetto alla proposta della COM (36%-38%) e insisto sul fatto che il potenziale tecnico valutato dalla COM era maggiore, che la COM nel piano RePOwerEU invitai co-legislatori ad aumentare ambizione del pacchetto FF55. Anche il relatore socialista danese in ITRE ha proposto il 45%. Vedo pero grande resistenza da parte di PPE e conservatori e liberali su questo come su altri punti del testo.

- richiesto che i contributi nazionali siano vincolanti e non più indicativi

- introdotto un reference point nel 2027 per assicurarsi che i progressi non vengano ritardati e che la COM proponga già nel 2025 gli obiettivi post 2030

- ho aumentato il sotto target per i risparmi energetici annuali degli stati membri al 2%, rispetto al 1.5 proposto da COM

- ho cercato di rafforzare principio energy efficiency first

- introdurre un nesso energia-acqua per rafforzare il legame che esiste tra il consumo di energia e il consumo di risorse, in particolare l’acqua, proponendo misure sia negli audit, che nei sistemi di gestione dell’energia, che negli appalti verdi


- edifici settore pubblico. Deve dare l’esempio, direttiva fissa l’obbligo di ristrutturare il 3% annuale degli edifici pubblici, Ho cercato di ampliare la portata della direttiva estendendo l’obbligo di ristrutturare un ulteriore 3% annuale agli edifici PRIVATI che svolgono una funzione sociale, le cosiddette infrasttrutture sociali, ospedali, scuole case di cura. benefici sanitari e di produttivita sono rilevanti.


- heating and cooling

esistono già oggi soluzioni basate sulle rinnovabili, sia per riscaldamento e raffrescamento domestico per singole unità, vedi pompa di calore, ma anche sistemi di distric heating and cooling, teleriscaldamento e teleraffrescamento 100% rinnovabile basato sul geotermico, in uso in diverse città europee - o che hanno piani per realizzarli - come Helsinki, Budapest, Vienna, Dublino, Monaco, Parigi e altre.

Bene anche ricordare che le rinnovabili anche per il teleriscaldamento e teleraffrescamento sono più economiche delle fonti fossili. Secondo IEA e ADEME, agenzia francese dell’ambiente, rilevano che il costo livellato per District heating basato su geotermia é di 15 euro MWh rispetto ai 51 euro MWh delle fonti fossili nel 2019. e sappiamo comeil prezzo del gas sia letteralmente esploso negli ultimi tempi.


Dunque, il tentativo fatto nel mio parere alla EED riguarda sostanzialmente 2 punti:

- dare una definizione di cosa sia un sistema di DHC EFFICIENTE distinguendo tra i NUOVI sistemi e quelli già in essere che dovranno essere ristrutturati, rinnovati e ammodernati. Distinzione fondamentale per chiedere che FIN DA OGGI, per essere definito EFFICIENTE un nuovo sistema di DHC sia completamente fossil free e alimentato 100% rinnovabili e con calore di scarto.

Non ha infatti alcun senso investire OGGI in sistemi ancora legati alle fonti fossili. Lo dice la IEA, tra gli altri.

investimenti che diventerebbero stranded asset velocemente. investimenti in sistemi alimentati a gas, quando dobbiamo puntare all’indipendenze energetica, è completamente illogico!

Riguardo i sistemi esistenti, considerata la tabella di marcia proposta dalla COM per la loro modernizzazione verso la decarbonizzazione é troppo lenta ho inteso accelerarla. Perché come possiamo raggiungere la neutralità climatica nel 2050 se la COM propone che nel 2045 le ristrutturazioni dei sistemi di DHC consentiranno ancora che funzioni ancora per il 25% con fonti fossili. É assolutamente inaccettabile e incoerente con gli obiettivi climatici. Necessario accelerare il phase out delle fossili.


3. A livello italiano

È necessario usare al meglio PNRR in Italia, l’esempio delle caldaie a gas è eclatante, così come quello del superbonus che richiede solo l’incremento di due classi energetiche, finanziando il 110% anche se un edificio sale per esempio dalla classe G alla E (quindi non si tratta affatto di deep renovation).


Servono norme chiare e piani d'azione di lungo termine che garantiscono certezza per gli investimenti

Standard ambizioni supportati dai fondi già a disposizione, come quelli europei

soprattutto bisogna smetterla di canalizzare fondi e investimenti in infrastrutture fossili e in nuovi edifici, invece di r prevedere ristrutturazioni che non mettano efficienza e salute degli occupanti al centro dello sviluppo



Fonti:






Categorie
Archivio
bottom of page