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JUGENDAMT, EVI (M5S): "CONTINUE DISCRIMINAZIONI NEI CONFRONTI DEIGENITORI NON TEDESCHI. NON È Q


 "Abbiamo deciso di dedicare questo evento allo Jugendamt perché sono tantissime le petizioni che arrivano da oltre 10 anni al Parlamento europeo per denunciare le discriminazioni che questo ente amministrativo tedesco che si occupa di minori genera. Parliamo di numerosissimi casi di bambini di coppie binazionali che costantemente vengono affidati in via esclusiva al genitore tedesco o che devono rimanere in territorio tedesco". L'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Eleonora Evi, commenta con queste parole l'evento, che ha organizzato insieme ad altri eurodeputati al Parlamento europeo di Strasburgo, dedicato allo Jugendamt dal titolo "Jugendamt's practices in cross-border cases of child custody". Un evento ricco di testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle l'allontanamento o la privazione dei propri figli in seguito alla separazione dall'altro genitore, ma anche di politici ed esperti di diritto che hanno potuto approfondire il tema. "Il succo è – continua Evi – che il bene superiore del minore, anziché essere un concetto armonico in tutta Europa, in Germania viene interpretato come il rimanere su suolo tedesco. Cioè, in Germania si pensa che per un minore il bene superiore sia rimanere su suolo tedesco e parlare la lingua tedesca. Un concetto questo che mina il concetto stesso di Europa". Evi ha lavorato molto sullo jugendamt all'interno della commissione Petizioni del Parlamento europeo, ma anche in un gruppo che lei stessa ha presieduto. "Ho avuto l'onore di presiedere un gruppo di lavoro proprio per approfondire le pratiche e le azioni portate avanti da questo ente e il complessivo sistema giuridico in materia di diritto di famiglia in Germania – spiega – e durante i nostri incontri abbiamo chiesto più volte alle autorità tedesche di partecipare e di rispondere alle nostre domande: abbiamo avuto sempre porte chiuse. Oggi siamo qui, al Parlamento europeo, insieme ad altri eurodeputati francesi, lettoni, polacchi, tutti a chiedere maggiore trasparenza e tutela dei diritti dei bambini e dei loro genitori perché puntualmente il genitore non tedesco viene discriminato e questo non può più succedere".  

Breve video intervista:


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