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PARLAMENTO EUROPEO: APPROVATO IL PIANO D’AZIONE SULL’ECONOMIA CIRCOLARE



Ho di recente incontrato alcuni attivisti di Fridays For Future e dal nostro proficuo confronto è emersa la necessità di far luce sulla proposta della Commissione europea di elevare l'obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030 ad almeno il 55%.

Un obiettivo decisamente poco ambizioso rispetto a quello del 60% proposto dal Parlamento europeo (e comunque ancora lontano dal 65% richiesto dalla scienza che io ho difeso con i miei emendamenti). Ma c’è di più: nel calcolo la Commissione propone di includere non solo le emissioni, ma anche gli assorbimenti, vale a dire le emissioni assorbite dalle foreste e dal suolo. Questo tipo di calcolo, tuttavia, ridurrebbe di fatto l’obiettivo a un livello compreso tra il 50.5% e il 52.8%, mettendo a rischio il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 e l’ottemperanza dell’UE agli impegni presi nell’Accordo di Parigi.

Ecco perché ho presentato un’interrogazione parlamentare, chiedendo alla Commissione: di separare i due obiettivi, quello di riduzione e quello di assorbimento delle emissioni di stabilire un metodo di conteggio che non implichi che il carbone immagazzinato dalle foreste e dal suolo si riversi nuovamente sull’ambiente che alcuni settori e Paesi vadano oltre l’obiettivo di neutralità climatica per ridurre le concentrazioni di CO2 a livelli sicuri

Mi auguro che i negoziati sulla legge sul clima, attualmente in corso, tengano conto di questi elementi, perché per risolvere il degrado climatico non abbiamo bisogno di escamotage contabili, ma di obiettivi chiari, ambiziosi e trasparenti.

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